Come tutti gli anni vi attendiamo presso la Fiera Di Bologna padiglione 30 stand b47.
Allo stand possibilità di degustazione funghi champignon freschi, trasformati ed essiccati.
Ci trovate il 7 8 9 dalle 9.30 alle 18.30, il 10 dalle 9.30 alle 17.30
Saremo presenti come ogni anno alla manifestazione dedicata al mondo agricolo con una vasta area dedicata all’esposizione, alla degustazione e alla vendita di prodotti agricoli e agroalimentari delle aziende agricole produttrici. Mostra mercato del vivaismo, macchine ed attrezzature per l’agricoltura, prodotti per il giardinaggio e la zootecnia, nonché l’artigianato locale strettamente legato al settore agricolo.
Non mancheranno stand gastronomici e intrattenimenti musicali
Periodo: dal 14.06.2019 al 16.06.2019
Luogo: Plesso Sante Zennaro – via Pirandello 12
Orari: venerdì 18.00-23.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-21.00
Ingresso: libero
Info: Ufficio Agricoltura tel. 0542 612454
Oggi voglio parlarvi di prodotti Made in Italy che come tali restano attaccati alla terra natale e vengono scelti da noi..Vi parlo di funghi, prodotti della natura e così raccolti naturalmente da un’azienda che ha il nome di una donna… allora bambina… “FUNGHI VALENTINA”… e adesso vi racconto il perchè di questo nome… come sapete a me piace sapere la storia delle aziende.. ci insegna a conoscere meglio il perchè, il quando e il come nasce, cresce e si evolve essa stessa. La Funghi Valentina è una moderna azienda agricola che dal 1980 coltiva il prataiolo, conosciuto anche come champignon. L’ amore per la campagna e la natura sono stati i principi ispiratori dell’ idea imprenditoriale. La stessa passione che porta al conseguimento, nel rispetto di un’ armoniosa convivenza con la natura, di un prodotto naturale e buono.
Qualità, servizio al cliente, rispetto per l’ambiente, sicurezza e garanzia di un prodotto sano sono i percorsi della ricerca e della modernizzazione che fanno di questa azienda una fungaia specializzata nella produzione di Alta Qualità. L’azienda agricola mostra una struttura piacevolmente armonizzata in un’area verde, nasce nella bassa pianura padana bolognese la Funghi Valentina applica scelte rilevanti per il rispetto dell’ambiente, per la sicurezza e la salubrità del prodotto: – i filtri dell’aria che permettono di utilizzare solo aria pulita e priva di contaminazioni – l’acqua di irrigazione viene da profonde e pulite falde acquifere, monitorate e controllate – i rifiuti vengono differenziati e avviati al riciclo ed allo smaltimento – l’impianto di depurazione è a fanghi biologici – l’azienda viene alimentata nelle proprie esigenze energetiche solo in minima parte con energia elettrica: infatti gas metano, energia pulita e 200 kw di energia prodotti da pannelli fotovoltaici, rendono l’azienda agricola a basso impatto atmosferico-ambientale.
Nel 1980 Oriano Borghi, 27enne, decise di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale; ebbe l’idea di seguire una agricoltura intensiva, riparata, curata e seguita. Nacquero così le prime 4 stanze colturali di funghi a “tunnel” e l’azienda prese il nome della figlia di 3 anni, Valentina. Le serre già nel 1997 sono ormai 10 e l’azienda è riconosciuta per serietà e qualità, ma a legittimare il pensiero del prodotto il più possibile naturale e non trattato è il marchio “QC” (qualità controllata), della Regione Emilia Romagna, che andava a certificare ad agricoltura integrata le aziende rispettose di determinati e molto rigidi limiti, garantendo in questo modo il consumatore della qualità del prodotto acquistato. Dopo 20 anni dalla nascita viene edificata una nuova struttura, secondo i più moderni ritrovati, con stanze colturali e servizi di ristoro, deposito e spedizioni completamente integrato. Ad oggi l’azienda ha ancora ampliato ulteriormente e rimodernizzato le strutture tenendo sempre un alto livello tecnologico e qualitativo. Funghi Valentina produce seguendo solo i metodi di agricoltura integrata e biologica.
Seguendo un disciplinare che determina le regole da seguire, monitorate da analisi e da un ente di certificazione accreditato, tutto ciò implica l’assenza di utilizzo di qualsiasi tipo di prodotto chimico. per questo l’azienda vende solo il prodotto che coltiva e raccoglie e non acquista da aziende esterne. I prodotti che si possono trovare presso l’azienda si dividono in due categirie: Fresco: Funghi champignon, prodotto italiano da agricoltura integrata e biologica, affettati o interi, lavati o no. Divisi per categoria e calibro. Venduti in Vaschette in PLP o cassettine di legno, Padelle di varie dimensioni e grammature. Trasformato: Funghi pronti da gustare. Preparati con metodi di cottura innovativi e dalle ricette segrete di casa Borghi, vengono venduti in vaso, “I Funghi di Valentina, delizie italiane pronte da gustare”. Questi trasformati rispettano ed esaltano il fungo, mantenendone profumi e sapori, come appena cucinati. Senza conservanti né aromatizzanti aggiunti, questi prodotti vantano materie prime attentamente selezionate e una fruibilità immediata, che non richiede rielaborazioni prima dell’uso. Accostamenti delicati, rivisitati dalla tradizione, riconsegnati fragranti e freschi, risolvono con disinvoltura le cene improvvise e le dispense vuote.
La linea considera le esigenze della famiglia moderna: usufruire di cibi veloci, ma sempre più sani e nutrizionalmente soddisfacenti, mantenendo gusto e appagando il palato. Il fungo è 90% acqua, pieno di fibra e senza grassi. Anche nelle versioni con olio extra vergine d’oliva, grazie a questo sistema di cottura il prodotto è più leggero e digeribile. CONSERVA DOLCE BIO: Il fungo viene raccolto e avviato alla affettatura e cottura. Le scorze vengono preventivamente candite, e a seguire viene aggiunto il fungo. Durante la preparazione assieme agli ingredienti avviene la tritatura del prodotto, morbido da spalmare. La conserva dolce è la più particolare di questa nuova gamma, farete sempre colpo per originalità servendola a tavola o regalandola, adattissima ai formaggi ed ai bolliti, una alternativa alle mostarde! Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare in pochi giorni. TRIFOLA E ALLORO BIO: Il fungo viene raccolto e avviato alla affettatura e cottura.
Durante la preparazione assieme agli ingredienti avviene la tritatura del prodotto, morbido da spalmare, facilmente amalgamabile come condimento. Questa conserva vegetale a base di funghi, dal sapore delicato, è il passepartout per ogni occasione e ogni piatto: condimento, contorno, aperitivo, indicata anche per i palati più esigenti. Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare in pochi giorni. TRIFOLA E MENTA BIO:Il fungo viene raccolto e avviato alla affettatura e cottura.Durante la preparazione assieme agli ingredienti avviene la tritatura del prodotto, morbido da spalmare, facilmente amalgamabile come condimento. Questa conserva vegetale a base di funghi, dal sapore più deciso, è ideale per bruschette, come protagonista di carattere in ogni piatto, con un tocco di eleganza. Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare in pochi giorni. IL GRIGLIATO BIO:il fungo colto di calibratura media viene passato al forno, che conferisce al prodotto la caratteristica colorazione abbrustolita. Saporito e gustoso, perfetto accompagnamento per le vostre carni e salumi. Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare in pochi giorni.
IL PICCOLINO BIO: il fungo colto della calibratura più piccola, appena nato,viene scottato nell’aceto e messo in olio, con aglio e prezzemolo, per un sapore spiccatamente mediterraneo. Da gustare per aperitivo o in abbinamento a salumi e carni. Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare in pochi giorni. E’ molto importante nei funghi riconoscerne la Qualità. La Funghi Valentina a supporto della campagna europea dello Champignon, che ha promozionato il prodotto nei suoi diversi consumi, ha creato un “vademecum del consumatore”, al fine di distinguere il Fungo di Qualità. Ecco le caratteristiche che un Fungo deve avere per essere designato come di qualità: la compattezza: si testa toccando il cappello del fungo che deve essere sodo e compatto. la bianchezza: deve essere bianco puro, segnale di freschezza ma soprattutto di qualità del fungo, curato lungo tutta la filiera, dal produttore al distributore. il cappello deve essere chiuso: È segno di freschezza quando le lamelle all’interno non si vedono perché un sottile velo lega ancora il cappello al gambo del fungo. le lamelle devono essere rosa: nel caso in cui il cappello sia aperto, il fungo si può considerare ancora buono se le lamelle all’interno sono rosa o comunque di colore chiaro il fungo non deve avere: deformazioni, macchie, tarlature, rovinature in genere. Non incide sulla qualità invece la pezzatura, il fungo grande o piccolo ha le stesse caratteristiche qualitative, la scelta da parte del consumatore della dimensione dipende solo dagli usi culinari.
Condividiamo con voi un articolo pubblicato Venerdì 9 Febbraio 2018 sul Resto del Carlino edizione Bologna dal corrispondente Gabriele Mignardi. “DELICATO e gustoso, persino salutare, ha chiarito Marco Bianchi, la star della cucina salutare,a proposito dei funghi prataioli come quelli coltivati a Minerbio dalla famiglia Borghi. Papà Oriano, mamma Mariella e la figlia Valentina che dà il nome all’azienda. Di fatto una famiglia di agricoltori-industriali. Non è un ossimoro, perché da più di mezzo secolo in diverse parti d’Europa (i maestri sono stati gli olandesi, come per i fiori), si è messa a punto una tecnica colturale capace di produrre i funghi come si producono i ravanelli. Manca, è vero, la magia del bosco e l’emozione della scoperta. Il ritorno primordiale all’uomo-raccoglitore che al centro di una radura o sotto un castagno scova una famigliola di questo prelibato e misterioso frutto della terra. Nella Bassa bolognese invece del bosco ci sono i capannoni (modernissimi, coperti di pannelli solari), e la terra è a strati, quattro per l’esattezza, disposta su robusti ripiani.
COSÌ quasi 40 anni fa Oriano Borghi da contadino divenne industriale, restando però un agricoltore. Al centro di un podere dove si sono sempre coltivate barbabietole, grano e pesche, costruì le prime ‘stanze’ per i suoi funghi bianchi. Guai a chiamarli Champignon: «Siamo italiani, non è bello il nome ‘prataiolo’?», domand muovendosi fra le varie stanze di coltura come suo padre camminava tra le cavedagne.
Con un occhio alla terra e l’altra alla luce e all’aria. Con la differenza, non da poco, che qui è tutto controllato: temperatura (17 gradi tutto l’anno) e umidità (80%) per raggiungere l’obiettivo dei 12 raccolti l’anno: un ciclo completo di produzione, dalla semina alla raccolta, dura 20 giorni, col vantaggio di potere filtrare l’aria e irrigare con l’acqua del pozzo. Insomma: se i funghi del bosco in regioni inquinate possono assorbire dosi massicce di metalli pesanti, qui si possono fare i funghibio certificati. Sensori e centraline controllano tutto: dall’ossigeno all’anidride carbonica, temperatura e umidità, substrato fertile e identità della raccoglitrice. Tutti tracciati i 90 milioni di funghi venduti nello spaccio aziendale e nei mercati contadini della bassa, ma soprattutto distribuiti in tutta Italia e in altre sette nazioni europee.” Copyright 2018 Il Resto del Carlino